Allargare lo sguardo all’orizzonte

Bisognerebbe scrollarsi di dosso le zavorre e allargare lo sguardo all’orizzonte che si staglia dinanzi alle pupille. Basterebbe questo per fare strabuzzare le gli occhi e farli roteare anche ad Indiana Jones.

Che tristezza ascoltare, leggere e scorrere le ipotesi che si fanno eco, rimbombando, senza che scocchi la scintilla della soluzione.

Il tutto sembra diventato un enorme gioco di ruolo, in cui ognuno cerca di risolvere, rispecchiando la propria sensibilità, quello che è l’enigma Nazionale del dopo Voto: quello da sciogliere per fare sì che l’Italia continui a restare in piedi in questo delicatissimo momento. Gli attori innegabili a fianco al Presidente della Repubblica sono vari. Ma egli è l’arbitro supremo della partita. E’ il decisore sul come il tutto si reggerà, semmai si reggerà, ma è anche parte in campo alla ricerca dell’orientamento nell’equilibrio. Nello svolgere questo ruolo, sono certo che egli stia portando tutta l’esperienza maturata nella vecchia Balena spiaggiata che fu la Democrazia Cristiana. I bilancini e i bisturi sul tappeto sono simili a quelli che vennero usati ai tempi in cui Enrico Berlinguer e Aldo Moro, stavano per varare la grande alleanza che avrebbe reso, già a quei tempi, finalmente libero il nostro paese, rispetto all’Unione Sovietica e gli Usa.

Esattamente i nuovi volti degli stessi poteri che già in quegli anni combattevano una loro guerra dentro il territorio italiano, e lo facevano determinando – se non i governi – di certo l’operato degli stessi.

Quello che scorgo in movimento sono i vecchi fumettoni delle logge massoniche, i nuovi attori da Reality sotto le luci dei media; gli spietati che brindano impunemente per festeggiare le loro scorribande finanziarie, perpetrate all’interno del sistema delle banche e delle borse internazionali. Ed altri ancora.

Mi viene un sentimento di rabbia a pensare che tutto il patrimonio della mia Nazione è passato di mano, dallo Stato a mani speculatrici che hanno fatto profitto invece che interesse sociale, utilizzando le reti infrastrutturali come le ferrovie, le reti elettriche e telefoniche, e per molti versi anche il servizio Sanitario e la Scuola. Nel mentre ciò accadeva gli italiani sono rimasti zitti, lì a guardare senza riuscire ad incidere con un peso autentico e vero, all’interno dei traballanti meccanismi dei governi nazionali avuti fino ad oggi.

Il voto italiano ha detto sostanzialmente che il punto di equilibrio per reggere tutto il puzzle, con le nuove tessere del gioco dettate dal voto che ha immesso in parlamento anche la gente autentica, non potrà prescindere dall’approvazione palese e chiara di tutto il popolo trasversale.

Spero in un’iniezione di idee sane che possano serenamente far emergere l’umanità della gente vera, all’interno del Parlamento. Un vento in poppa di un enorme consenso popolare, sia per i 5 Stelle che per la lista di Salvini.

Io penso che fanno bene i pensatori ad esprimere, condividere e sostenere il loro pensiero su come stanno muovendo o dovranno muoversi le tessere del puzzle. Quello che mi auguro è che chi dovrà decidere riesca a scrollarsi di dosso tutti i retaggi culturali ancorati ancestralmente. Che si possa finalmente resettare tutto e prendere onesta visione delle condizioni attuali dell’Italia: partendo da lì, trovare un solo equilibrio che sappia sorridere alla gente bisognosa, al sole e alla natura. Per rifare l’Italia, per il bene dei nostri figli, nostro, e della mia Spaccaforno.

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