Cuocila comu vuoi sempri Cucuzza è

L’altra sera mentre mi godevo un po’ di fresco sotto la veranda, dopo la calura dello scirocco, sono arrivati degli amici che non vedevo da un po’ di tempo, entusiasti di consegnarmi l’invito per una cena. Si sono accomodati e sono rimasto in loro compagnia per qualche ora. I Bambini hanno scorazzato con le bici e i pattini, mentre noi grandicelli abbiamo sorbito un gustoso latte di mandorla.

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Chiacchierando, chiacchierando, come capita quando si ricordano piacevoli episodi degli anni trascorsi, ci siamo ritrovati ad accendere il barbecue e a farci una grigliata di quel che c’era in frigo.

La rimpatriata è stata piacevole fintantoché, a notte fonda, quando sono andati via, mi sono ricordato che non avevo ancora aperto la busta dell’invito che mi avevano recapitato, quindi l’ho aperta. Ho riletto due o tre volte l’invito, rigirandomelo per le mani e con meraviglia ho scoperto che c’era scritto chi mi invitava e chi avrebbe servito la cena. Ora, non è che se uno mi invita a cena pretendo di sapere in anticipo “chi e cosa” sarà servito, ma trovando insolito l’invito dove c’era scritto che la cena sarebbe stata servita da un prestigioso professionista.

Mi è venuta la curiosità e ho immaginato che poteva esserci in cucina un “Cuoco Rinomato” o poteva essere previsto un “Menù Speciale” che giustificasse il fatto che il nome del “Cameriere” era scritto sull’invito. Erano passati dieci minuti da quando gli amici erano andati via e ritenendo di non disturbarli li ho chiamati sul cellulare. Stavano rientrando a Ispica e mi dicevano che c’era ancora gente in piazza. Abbiamo commentato la novità, che quest’anno gli amministratori si sono leggermente più impegnati rispetto ai loro predecessori, tanto che a quella tarda ora la piazza di Ispica non era un deserto. Poi siamo venuti al motivo della mia telefonata ed ho quindi chiesto chi era il cuoco o la pietanza della serata. Hanno cincischiato un po’ ma alla fine sono riuscito a sapere il motivo della parzialità delle indicazioni scritte sull’invito.

Sembra che gli organizzatori si vergognassero un po’, ma avendo avuto un buon raccolto nell’orto hanno pensato di non buttare ai maiali la loro produzione e di farne un’occasione di incontro. Sì, ma non c’era da vergognarsi si poteva scrivere che la cena sarebbe stata a base di Cucuzza e poi mica era un invito culturale, no? Chissà … sarà apparso nella mente degli organizzatori quel proverbio siciliano … “Cuocila comu vuoi sempri Cucuzza è”.
Purtroppo non potrò partecipare alla cena, ho scoperto che si svolgerà nella stessa serata in cui è previsto un altro appuntamento al quale non vorrei mancare, infatti Domenica 27 agosto – ore 20.00 nella Casina Bruno di Belmonte c’è la consegna del Premio Poesia & Cultura – Incontro con i contemporanei –
Conduce Piero Maenza .

Caspita! Ma … ora che ci penso: anche nell’invito di partecipazione alla serata per la consegna del Premio di Poesia, manca il nome del premiato. Qualcuno ne sa di più?
Salutamu.

17 Comments

  1. Pesia & cultura, quest’anno nella Casina del Belmondo. Mah, io ho un caro amico, un grande artista, nostro concittadino, che prepara dei piatti, dei primi soprattutto, che sono favolosi, ma quanto stupisce è che riesce a fare miracoli con, per esempio, i ceci, con dei semplici pomodori e cipolla, vi assicuro che quando organizza delle cene, non a Ispica, chiaramente, c’è gente di tutto il mondo che si lecca i baffi. Eppure sempre pasta asciutta è. Non so chi sarà premiato per l’occasione e non mi interessa. Riconosco che a Ispica ci sono artisti che operano silenziosamente – lo farò anch’io e presto, tolgo il disturbo – e disgnitosamente senza che nessuno ne sappia niente come, per esempio, ho letto un’intervista di Alba Donati nella quale suggerisce un nome di una giovane poetessa come tra le più interessanti che ci sono in “circolazione” e che, sorpresa, è di Ispica. Qui mi fermo e qui mi scuso con gli artisti e con i poeti, e con gli altri, tutti.

  2. MICHELE CUCUZZA?, ma dove vivete a Macondo? Ma vi fate le seghe a Ispica? , ma siete fuori di testa? Che paese di merda!! ‘ Fanculo!

  3. Io è da una vita che mangio uova fritte,
    la cucuzza è il salto di qualità!
    Concorro anche io alle gare di poesia ok?
    Vorrei intitolarla mmm vediamo… ah ok,
    “Il cittrolo della vita”
    ho troppo sonno, scusate, notte.

  4. a tutti gli ispicesi, mangiatevi sà cucuzza, ve la meritate tutta – tutta!!!

  5. Sono andata, per capire. Qualcosa ho capito, credo.
    Credo che dovremmo elevare la mente a prospettive più ampie.
    La scorsa settimana, a Casuzze, fraziuncella di Santa Croce Camerina (paese di 8000 anime, la metà del nostro), il cinema all’aperto non riusciva a contenere la gente che c’era: si parlava con Marco Bellocchio del suo “Il regista di matrimoni”, ma non solo. Si parlava del suo cinema, della sua vita, della sua concezione di premi, del circuito dei festival del cinema, dell’anticlericalismo, di tante cose che non dimentico.
    C’era Bellocchio, e c’era la gente, una marea di gente, che con molta “verità” gli chiedeva le cose più disparate.
    Ieri sera, mentre una tizia insciallata accanto a me mi ripeteva con cadenza regolare quanto le piacesse “La vita in diretta”, a Marina di Modica suonavano i Trinakant, un gruppo di giovani (almeno un paio di Ispica), che studiano ed eseguono musica ebraica. Li ho sentiti una volta, a Pozzallo. Eccezionali. Non a Ispica. Eppure un paio sono di Ispica. Un tipo che ha a che fare con l’organizzazione di alcuni concertini in quel di Piazza Regina Margherita pare abbia detto: “Non tratto con i musicisti ispicesi: sono poco seri”.
    Stasera a Villa Anna ci sono i Buena Vista Social Club. Quando vidi il film che ne fece Wenders, ricordo, ero con le lacrime agli occhi per tutto il tempo.
    E’ in arrivo un settembre Kasmeneo che leva il fiato. Guardate il programma.
    Questo ho imparato ieri sera. Una cosa che ragionavamo anche con Cicciuzzo, prima a Torino, poi a Ispica. La televisione fa schifo? No, devi avere la “valìa” di andarti a cercare i programmi interessanti. Di certo non puoi pretendere che alle 5 del pomeriggio Mediaset ti trasmetta qualcosa di bello. Sarebbe magnifico, ma è impossibile.
    E forse è anche giusto così. Forse è anche giusto che prima di tutto si dia alla gente quello che la gente vuole, e si accontenti il desiderio nazionalpopolare.
    Senza astio, senza scandalo.
    Chi vuole altro e non è pigro troverà lo stesso quello che cerca, sia qui che altrove.

  6. Sono Carmelo, 38 anni, agente di commercio,politicante di basso rango, di poca cultura e … Saro mi conosce! Quando posso leggo il vostro blog, non ho mai tempo per intervenire, ma stavolta …!
    Sono indignato della vostra reazione, intrisa di facile ironia, al conferimento del Premio Poesia e Cultura Città di Ispica al giornalista Michele Cucuzza. Non comprendete gli sforzi che la autorevole commissione ha dovuto compiere per una così importante scelta. Sapete voi, poveri e stupidi profani, quali erano gli alri illustri giornalisti che insieme a Cucuzza concorrevano? Due nomi per tutti: Vittorio Feltri e Enzo Biagi. Ma voi, avreste avuto dubbi?
    Non sono forse POESIA le tette della Ferilli o della Bellucci o di altre meno conosciute che tutti i pomeriggi Cucuzza porta dentro le case degli italiani? Non è forse CULTURA strappare una lacrima alle nostre nonne, mamme, figli/e (almeno loro speriamo di no) nel raccontare le tragiche storie delle sfortunate famiglie dell’intero stivale?
    Altro che Consolo, Tornatore, Sciascia, ecc.
    Oggi il premio è più prestigioso che mai!

  7. Più che essere poco seri direi che ad ispica, di veri musicisti, quasi non ne esistono. Non si offendano i componenti delle bande, mi riferisco a chitarra, basso, batteria e tastiera. Poca gente che strimpella, demotivata, ed a volte anche troppo convinta di saper suonare mentre, in realtà, dovrebbero proprio appendere al chiodo l’ idea di farlo. Io, per quel che mi posso arrangiare, cerco di cantare. Il panorama non è dei più felici a causa della burocrazia per quel che concerne il fare delle serate in giro per i locali. Troppi permessi da ottenere e troppo poco tempo per essi, troppi soldi da sborsare in tasse per i propietari dei locali e pochi per chi cerca di campare con l’ arte della musica. Io, ancora ci provo… notte.

  8. Salute a tutti. La venuta di Cucuzza ad Ispica è stato senza dubbio un evento. Non si giustifica altrimenti la presenza di circa mille persone alla serata organizzata al Casino Bruno, i gruppi di persone che ci andavano con tanto di sedie pieghevole, stile “tutti al mare”, i commenti fra il pubblico che si soffermavano su quel “bono” di origini rosolinesi venuto ad Ispica. Così come si giustifica la “fuga” dal “baglio” di tanti annoiati dalla lettura dei brani del mitico “Ritratto del Casale” o dalle esibizioni canore sicuramente di un certo livello. Michele Cocuzza era e resta un personaggio nazional-popolare. Rappresenta addirittura una moda, come ha sentenziato Antonio Dipollina nella sua rubrica Canal Grande su Repubblica del 19 agosto scorso, parlando (e titolando addirittura) di “Cocuzza Touch” per parlare di “mare, soubrette e vippetti”. Ecco perché la serata andava organizzata in piazza, senza interruzioni per la serie “due palle”, lasciando a Cocuzza lo spazio che desiderava per essere se stesso: un professionista dell’intrattenimento, uno stimolatore di passioni (quelle che fanno rima con evasioni). E’ ciò che in fin dei conti la gente vuole, che tutti vogliamo quando abbiamo voglia di “staccare la spina”. Ha ragione in questo Clara Corallo. Il problema è un altro. Che c’entra Michele Cocuzza con la “poesia” e la “cultura”? E ancora di più che c’entra con il giornalismo? Il Cucuzza “premiato” (sarebbe meglio dire omaggiato di un assegno di non so quanto, ma poco importa) non è più il Cucuzza reporter, conduttore del Tg2, cronista di eventi speciali, co-fondatore a Milano di Radio Popolare. Come ho scritto per L’Immaginario “è il Cocuzza della Vita in diretta, dei lacrimoni, delle passioni a buon mercato”. Gli organizzatori hanno azzeccato una cosa (creare un evento con Cucuzza), sbagliandone tante altre: spacciare la sua per cultura, compiere retrospettive sul passato di un professionista che ha cambiato lavoro, ostinarsi a fare qualcosa d’elite, iniziato con la consegna della brochure dietro esibizione dei dati anagrafici all’ingresso e solo se in abbigliamento adeguato e finito con il buffet in terrazza riservato alle autorità, alla giuria (sic!) e ovviamente a Michele Cocuzza, riservando al pubblico rimasto in cortile pasta con carote e cannoli: forse le poche cose di cultura della serata. Salutiamo. Dimenticavo. Forse inconsapevolmente su questo blog stiamo dando seguito alla mia proposta di aprire un dibattito sul premio e sulla cultura ad Ispica. Interessanti le osservazioni sui giovani talenti ispicesi che è il caso di valorizzare, anche se, non dimentichiamolo: “Nemo propheta in Patria” e “Cu nesci, rinesci”. Nuovamente.

    Gianni Stornello

  9. Salve a tutti!
    Torno a scrivere su questo blog dopo un periodo di meditativo e assai proficuo silenzio, seguito alla querelle sulla sagra della carota; esperienza, questa, che mi auguravo di non ripetere.
    Ma, purtroppo, non posso esimermi nemmeno stavolta: sarà un problema di “incontinenza ideologica”, male incurabile della nostra epoca diffuso e assai contagioso, a spingermi controcorrente, a relegarmi (ancora una volta) al ruolo scomodo di “voce fuori dal coro”.

    Alla serata ero presente anch’io e posso complessivamente riassumere quanto accaduto con il termine “evento”, senza pormi particolari perplessità al riguardo o infliggermi inutili patemi d’animo.
    Perché mille persone che affollano il cortile della casina di Belmonte in condizioni meteorologiche sconfortanti, ad Ispica, rappresentano un evento.
    Perché una “festa”, senza fuochi d’artificio né banda musicale ad Ispica è un evento.
    Perché un premio alla cultura, indipendentemente da chi ne sia il destinatario, ad Ispica è un evento.
    Perché se ancora se ne parla tra ispicesi… beh, è un evento anche questo!

    Finalmente, dopo decenni di stallo intellettuale, qualcosa ha risvegliato le coscienze: un flusso di pensieri e parole, simile alla piena di un fiume, si abbatte su ogni cosa venga organizzata, diretta, pensata dai nostri amministratori.
    Io considero un evento persino lo sparlarne, il denigrare, poiché ognuno possiede la propria intoccabile verità; è futile (o forse no?) ribadire che non saremo mai tutti d’accordo su tutto.
    Ciò che veramente ha valore è che sia scaturito un dialogo, uno scambio d’opinioni che costituisce di per sé una forma di interesse vivo e innegabile nei confronti di una manifestazione che, come al solito, ha diviso la platea tra ammiratori e detrattori.

    Personalmente, ho trascorso una serata piacevole in una location bella e suggestiva. L’organizzazione era molto curata e le esibizioni godibilissime, molte delle quali di ottimo livello.
    Mi sono volutamente disinteressata del buffet: il cibo, detonatore di antiche e catartiche passioni, sembra avere un pessimo effetto sugli ispicesi (probabilmente la presenza della carota fra le pietanze ha infervorato gli animi dei presenti).

    Mi dispiace che, come diceva Josè Bellisario chiosando un altro post, ci siano veramente poche persone fra i commentatori del blog ad avere il coraggio di presentare un’idea diversa, una visione personale che si discosti, almeno in parte, da quella degli autori.
    Inoltre mi permetto di fare una riflessione, di lanciare un altro sasso, stavolta però con la mano bene in vista: la totale assenza di un premio Città di Ispica – Poesia e Cultura sarebbe forse stata più apprezzabile, visto che la serata non è stata di vostro gradimento? O, piuttosto, avreste fatto in modo di difendere con le unghie l’ultimo brandello di cultura ispicese rimasto che ogni amministrazione ha il dovere di perpetrare?

    Io credo che, ad ogni modo, valga sempre la cinica regola dettata da quel famoso adagio sul mondo della pubblicità: bene o male, purché se ne parli.
    Perché quest’anno (e il blog stesso ne è la prova tangibile) c’è qualcosa di cui… “sparlare”.

    Saluti, Mariagiovanna.

  10. per Mariagiovanna:

    Forse è vero che ci sono pochi commenti “contro”, ma non è una nostra scelta, evidentemente siamo stati etichettati come “di sinistra” e “gli altri” non partecipano. Stiamo aspettando che qualche bastian contrario si candidi a diventare autore in modo da poter riequilibrare la “linea editoriale” e fare di questo sito “il blog di ispica”.
    Nel frattempo ci accontentiamo dei tuoi commenti “contro” e non solo dei tuoi, mi pare che non sei poi cosi’ isolata se in questo post ci sono non meno di 3 entusiasti della manifestazione in questione.

  11. MdoubleG non è che sei tornata a scrivere dopo un periodo di meditativo e assai proficuo silenzio seguito alla nostra accesa ma desiderata discussione ???
    cmq, non ti sei + fatta sentire su ispica.org, non ne capisco il motivo, eppure sei una bellissima ragazza.
    mhaa!
    Ti aspetto.

  12. cmq, non ti sei + fatta sentire su ispica.org, non ne capisco il motivo, eppure sei una bellissima ragazza

    cos’è ispica.org, un sito di modelle?

  13. C’erano 8 commenti a questo post, prima che decidessi di scriverne uno. Francamente di commenti “positivi” non ne ho visti. L’ironia è cosa ben diversa dal sincero apprezzamento…

  14. scusa ma avevo letto solo l’inizio di alcuni commenti e mi era sfuggita la parte ironica, ma non puoi biasimarli, ha ragione gianni stornello, cosa c’entra cucuzza con la cultura? se tette e culi sono cultura allora il premio andava dato ai maestri del genere, la redazione del TG di italia 1, solo loro riescono a confezionare un servizio “giornalistico” sulla bua di totti o di vieri per poter mostrare qualche nudità della velina di turno.

  15. Carissimo pietro di giogio, non so chi tu sia o forse lo so ma non ricordo.
    Se non sai cos’è ispica.org, vattelo a vedere invece di fare ironie scontate e di adulare MdoubleG.
    cmq per tua informazione vatti a leggere il post:
    “CONSIGLIO COMUNALE by politicus 30/08/2006 at 11.17”
    con tutti i suoi commenti e capirai il perchè della “bellissima ragazza”.

  16. il fatto caro fascista è che questo sito non è ispica.org e io non sono tenuto a sapere quanto c’è scritto su quel sito, quindi in futuro evita di fare riferimenti a discussioni che si sono tenute in altri posti amenochè non ritieni che possano essere utili anche a “noi” e in quel caso dovresti fornire anche un link.
    per i messaggi che intendi mandare ad una persona sola e che non interessano minimamente tutti gli altri ti ricordo chè è + opportuno l’uso della email, della chat, del voip etc. etc.

    riguardo all’adulazione si vede che non mi conosci altrimenti sapresti che in vita mia non ho mai adulato nessuno, rispetto MG per come è riuscita a difendere le sue idee in un suo passato commento, cosa che invece tu non stai riuscendo a fare, i tuoi commenti sono OT, se vuoi rimanere con noi sei il benvenuto, ma cerca di rimanere in tema.

    Gli ultimi commenti a partire dal n° 12 sono tutti fuori tema, spero che nessun altro voglia continuare su questa stada o sarò costretto a chiudere la discussione.

  17. Rientro e trovo interessanti tutti i contributi in commenti. Ringrazio Pietro per aver moderato il post in mia assenza. Non ho potuto assistere, infine, alla serata di premiazione del premio Poesia & Cultura città di Ispica, trovandomi per alcuni giorni fuori sede.
    Grazie a voi qualche ulteriore idea me la sono fatta.
    In molto breve: viva l’ironia e la satira quando sono da stimolo positivo.
    Fa bene Carmelo Cataudella (che non è così ignorante come vuol lasciare intendere 😉 a citare dei nomi di Illustri – come si trattasse di assurdità o satira, ma anch’io ricordo alcune edizione del premio: da quello assegnato al Regista Giuseppe Tornatore, sino alla penultima edizione quando il premio fu assegnato a Arnoldo Foa.
    Il premio Poesia & Cultura città di Ispica, non ci crederai carissima Mariagiovanna , nel passato si è caratterizzato con tre giorni di incontro con l’Illustre Premiato di turno. In tre giorni erano previsti varie tipologie di incontri e in molti concittadini avevano la possibilità di avere un approccio con il “Contemporaneo”. Non vorrei stupirti oltremodo ma ci tengo a chiarirti che l’attuale amministrazione ha avuto anche il mio voto per amministrare questa città (per spiegarti il perché ci sarebbe bisogno di molto spazio, ma ti basti sapere che i politici che si presentavano a sinistra mi convincevano ancormeno).

    In ultimo faccio una piccola considerazione tornado al premio Poesia & Cultura: chi glielo andrà a spiegare, il prossimo anno, ad un illustre che il suo predecessore si chiama Michele Cucuzza? Almenoché non si torni a scegliere personaggi spessore e calibro simile  a Cucuzza.
    Ma allora toccherà decretare la fine del premio “Poesia & Cultura” Città di Ispica, e inventare magari un nuovo premio con buona pace della Poesia e della Cultura, già gravemente oltragiati da quella &commerciale che non c’entra una benemerita.
    P.S. per Il Fascista condivido quanto ti ha scritto Pietro, spero che non ti sia necessario tornare qui soltanto per fare pubblicità al tuo blog, o almeno quando sei qui, ti è chiesto lo sforzo di adeguarti allo stile che tutti cerchiamo di tenere.

    salutipertutti

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