21 Comments

  1. La mia opinione:
    Mi piacciono moltissimo le sagre e le feste di paese, ovunque esse siano. Mi piace quell’atmosfera di festosa convivialità che si respira, mi piace vedere gli stand pieni di gente che ti riempie di cose buone, che prepara sorteggi improbabili, che canta, che fa festa.
    Mi piacciono i deliri di vino rosso e le lapuzze agli angoli delle strade, che ti vendono l’ortaggio, il frutto, il salume di turno, a poche mAAlìri o’ chilu. Mi piacciono i nasi rossi e i fazzoletti, e il fumo della brace.
    Ma sta sagra della carota non ha quest’aria. L’hanno “vutata” a festival di sanremo.
    Ovunque mi giri vedo lustrini e paillettes, un cercato-chic che mi pare poco consono (sia perché è “sagra” sia perché è “carota” e non “gelsomino” o “rosa”), con picchi decisamente trash, come la sfilata di acconciature alla carota (alla quale non mancherò, comunque, perché adoro il trash :-D).
    Vedo delle cose, in questa sagra poco sagra, che mi fanno pensare ad altre cose. Ad esempio, che ci sia una specie di tendenza alla competizione con la vicina Modica, che ultimamente ha ospitato Eurochocolate con eventi molto (ma mooolto) simili a quelli che in questi giorni sono programmati in piazza Regina Margherita (sfilata di capelli compresa).
    Però, almeno a mio vedere, è un attimo azzardato creare attorno alla carota lo stesso mondo di moda, letteratura, arte e musica che si crea attorno al cioccolato… non sono la stessa cosa. No. No?
    Ma poi chissà, in fondo in questo momento culturale, dove è vero tutto e il contrario di tutto, magari riescono a fare della carota il nuovo accessorio trendy del momento, e da lunedì gireremo tutti con una bella novella infilata nel taschino.
    Insomma, per come la vedo io dovevano chiamarla “Eurocarrot”, oppure “Festival della carota”, oppure “Carochic”, ma per favore, lasciate alle sagre quella bella connotazione di genuinità e semplicità popolana che hanno sempre avuto, quell’odore di carne arrostita e zucchero filato, e tenetevi per voi le pseudo raffinatezze da nouvelle cuisine.

  2. ooh!!! finalmente un commento veramente cazzuto,degno di una visione realistica della cosiddetta sagra della carota.se ti interessa il mio commento su questo argomento vai su ispica.org su setnom.

  3. Puoi inserirlo anche quì il commento a cui rimandi, giorgio. Non si scandalizza nessuno, sai.

  4. non ho la fortuna di vedere cosa sta succedendo con questa sagra, ma obiettivamente la cosa mi fà ridere, c’è veramente qualcuno che pensa che la carota possa risollevare le sorti del paesello?
    e come?
    le sagre servono a far conoscere prodotti unici nel loro genere, che cos’ha la carota di ispica di unico?
    è forse unica come la cipolla di tropea o la patata di bologna?
    hanno forse fatto un’operazione di marketing come ad esempio con la patata al silicio?
    la carota di ispica è un prodotto assolutamente anonimo, venduta ad un prezzo simile a tutte le carote del mondo e non sarà certo una sagra a farla diventare rinomata e a far guadagnare qualche soldo in più a chi la coltiva.

    L’immagine del post di saro dice tutto, spero che sia un fotomontaggio, perchè se è l’immagine ufficiale della manifestazione la presa per il culo è totale perchè trasmette questo messaggio:

    voi continuate a rompervi il c..o a coltivare la carota per 2 soldi, che noi (ditte del nord) la lavoriamo facendoci creme protettive, omogeneizzati e quant’altro guadagnandoci un pò di piccioli!

    e questo succede anche con la carruba.

    a proposito, in provincia di ragusa si produce il 90% delle carrube italiane, perchè la sagra della carota e non della carruba?
    lavorando la carruba si ottengono una marea di derivati che permettono un sacco di guadagni, ma naturalmente noi siamo superiori, meglio tenersi la nobile attività della raccolta ‘ncampagna e lasciare i vili profitti alle ditte del nord.

    alla fine di questo commento ci starebbe bene il testo del brano di James Senese e i Napoli Centrale “Campagna” per far capire ai politici ispicesi cosa sia il lavoro in campagna, cosa che evidentemente non hanno mai provato.

    Ubaldo c’è l’hai il testo?

  5. Allora Piero, il logo ufficiale della manifestazione è un altro (l’ho aggiunto oggi nel post) quello che ho proposto l’altro giorno è ovviamente un fotomontaggio, dove sono inseriti degli elementi per attizzare la curiosità sulla manifestazione e le sue modalità.

    Vedo che, sia Clara che è qui che tu che vivi altrove, avete tratteggiato degli elementi di dissonanza in questa manifestazione.

    Ora non per essere critico a prescindere verso le iniziative intraprese, ma per fornire alcuni elementi di criticità costruttiva ho inteso costruire un logo che richiamasse l’attenzione su alcuni aspetti della manifestazione dove la tempistica tradisce il valore fondamentale della carota ispicese:  ossia la “carota novella” e non quella “tardona” che si può avere a metà maggio.

    Faccio brevemente una considerazione di apprezzamento per il tentativo della valorizzazione del territorio attraverso la tipicità dei suoi prodotti. Trovo che l’idea di una sagra dedicata alla carota ci sta tutta e che sia stata realizzata lo ritengo meritorio, pur non condividendo le modalità e molti aspetti tecnici.

    Quello che non mi convince è in primis il fatto che a mio modesto parere un evento legato alla “carota novella” (per la quale è stata chiesto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta) andava svolto a febbraio quando la produzione dell’ortaggio è all’inizio di stagione (i più banali motivi di ordine commerciale ed economico l’avrebbero suggerito, no?).

    Quello che non mi convince immediatamente dopo è l’aver delegato l’organizzazione della stessa a dei professionisti del look e dell’immagine che hanno snaturato il concetto di sagra sopra richiamato da Clara, in virtù di una organizzazione attenta più all’immagine che alla sostanza, e dove l’immagine che ne viene fuori è molto come dire “kitch”. Ora partendo dal padiglione centrale che si chiama “Food Show” c’è un forte richiamo al “Fancy Food Show”  che è una manifestazione internazionale sull’alimentazione (specie agricola) che si svolge ogni anno nel nuovo continente. Ora atteso che non si è portata la carota ispicese al Fancy Food show si è evidentemente pensato di portare un concetto di Food Show ad Ispica . L’operazione mi sembra molto “kitch” dove il kitch sta nel maldestro concetto dell’assonanza semantica senza sostanza culturale, come dire anche la patacca di Rolex richiama un Rolex – ma si abbia consapevolezza che il padiglione Food show senza che sia stato al Fancy Food Show fa molto “kitch” ed è una patacca.

    E comunque ritengo che la società di immagine che si è occupata della faccenda non abbia poi nemmeno pensato molto a come tipicamente il prodotto potesse essere proposto – per certi versi il tutto ha un sapore di già visto ed anche in questa zona.

    Vorrei sorvolare sul fatto che nei depliants lo show è talvolta scritto come shoow che non so che significa ma credo non voglia dire nulla, ma non riesco a sorvolare sul fatto che chi ha scritto il depliant verosimilmente conosca la città come io conosco CaropepeValguarnera: viene scritto che Ispica è un piccolo “gioiello barocco” ed immediatamente dopo si corregge il tiro scrivendo che le opere presenti in città sono di cultura “tardobarocca e liberty”. Ora mettiamoci d’accordo se questa città è barocca allora bisogna cambiare le indicazioni di benvenuti in città dove c’è scritto qualcosa di diverso. Che poi la città sia “tardo barocca” e in quel che rimane  (in quel che indifferentemente si aspetta che si distrugga da solo) è “liberty” non c’è dubbio. Comunque qui mi fermo ometto di sparare sui singolari che diventano plurali e altro (sviste non gravi per carità, ma quando si è una società pagata per curare l’immagine, allora milanesamente io pretenderei di più: cazzo! pago, pretendo un servizio per bene, anche quando quello che è stato commissionato è distante anni luce dalla tradizione e per quel che vedo anche dall’economia.

    Sembra che ci sia stata molta attenzione a che l’iniziativa sia finalizzata ad essere trasmessa in tv più che a essere vissuta da chi c’è.

    Salutamu.

  6. Beh, il manifesto è strepitoso! Cose da fare invidia a Wesselmann o allo stesso Koons.. D’altronde i futuristi erano grandi esteti.

  7. il quesito che volevo sottoporre è il seguente:
    basta una sagra o un’operazione di marketing per fare alzare il prezzo di un prodotto anonimo come la carota di ispica?

    io penso proprio di no

    io qui’ riesco a comprare sia la carota di ispica che quella di altri posti d’italia e devo dire che quella di ispica non ha niente “di più”.

    i prodotti tipici che grazie alla loro tipicità riescono ad essere venduti a prezzi più alti si contano sulle dita di una mano, a parte il pomodoro pachino e la cipolla di tropea non me ne vengono altri (parlo di prodotti alimentari che non hanno bisogno di trasformazioni o lavorazioni particolari, li tiri fuori dalla terra e ci guadagni).

    ti dirò tra l’altro che prodotti rinomati come ad esempio il pachino, io lo compro a 2 € dall’ambulante e a 6,50 € al supermercato, questo per sottolineare che con questi prodotti particolari più che il contadino si arricchisce la grande distribuzione.

    a livello di prodotti di ottima qualità che vengono da quelle parti negli ultimi anni quello che si stà facendo un’ottima nomea è l’olio extravergine di oliva degli iblei, io l’ho comprato ed è ottimo, ho la fortuna di farmi mandare quello del paese di mio zio che è insuperabile, e ho anche comprato quello imbottigliato venduto a ispica, anche quello ottimo, ma non mi risulta che l’olio di ispica faccia parte di un marchio o di un consorzio “degli iblei”.

  8. con la promozione della novella carota di campagna, l’altra campagna qualche voto ci guadagna 8)

  9. hai toccato il punto, è una sagra per il popolo o uno sputtanamento di soldi pubblici per usi elettorali?

  10. sarebbe interessante vedere se questa sagra è stata finanziata anche dal comune di ispica o solo con fondi regionali/nazionali/europei, perchè il comune è a rischio bancarotta e buttare cosi’ i soldi dei cittadini sarebbe un pò “alla moggy”.

    nessuno sà nulla dei bilanci del comune?

  11. Spettacolare!!! No, non la Sagra… i vostri commenti, i vostri commenti sono spettacolari! Davvero, non sto scherzando!
    Leggendo qua e là mi ero fatto l’idea che l’Art Director della Sagra era stato il Consigliere (ex?!) “Nasi Uossu”;-)!!! E non mi sarei stupito, per niente, anche perchè se poi non avessi letto fino in fondo il commento di Saro non avrei mai capito che dietro c’era già una “regia artistica” altamente qualificata.
    Ora, tra consulenze Kitch, bilanci comunali allo sfascio, depravazione del gusto dei cittadini (qualcuno ne ha anche parlato bene tutto sommato, almeno ha visto un po’ di vita!!!) ed esigenze commerciali (non ci aspettiamo i miracoli da una sagra), io penso che i bambini delle scuole ispicesi (con a “capo” maestri e maestre)avrebbero avuto idee migliori e fatto risparmiare il tesoriere del comune. Allora dico: visto che c’è un anno di tempo, perchè non sollecitiamo un concorso “artistico” presso le scuole! Oppure, perchè noi di Spaccaforno.it non ci pensiamo un po’ su e proponiamo un format anche noi? Del resto se i professionisti del “look” hanno fatto questo…
    Infine dico a Piero che no, il testo che chiedi non ce l’ho, anche perchè i miei orizzonti musicali non sono poi così ampi come forse pensi… Però, da parte tua, potresti promuovere un sondaggio sul da farsi per la prossima edizione di Spaccarota 2007, no?
    Saluti a tutti, e luonchi e e curti!!!

  12. Gentili signori ho letto i vostri commenti sulla manifestazione in oggetto, ho 27 anni è comprendo tutte le vostre opinioni sull’evento, e sono anche il tartassato “professionista del look” di cui si parla tanto, sicuramente avrei investito questo fantomatici soldi in maniera diversa (ma a ispica avete degli amministratori vermante rimbecilliti senza nessuna cultura della promozione dei prodotti tipici e dell’imagine che si può legare ad essi) è ribadisco fantomatici perchè nonostante il lavoro e l’impegno sono davvero pochi. intanto date un’occhiata alle foto dell’evento su http://www.sagradellacarota.it . Io la prendo più alla leggera considerando solo che due giorni di festa in piazza a spese della p.a. non fanno sicuramente male a nessuno… alla prossima

    Ps.

    Christian

  13. sono di ispica…e penso di poter affermare che tanta gente in piazza non l’ho vista neanche per la settimana santa (la festa per antonomasia di questo paese) è vero è stata una sagra fuori dal comune, di idee per renderla diversa, più bella, più o meno sagra non mancano a nessuno(in fondo i gusti variano da persona a persona e pretendere che quelli di clara o degli altri siano quelli più raffinati mi sembra assurdo), il problema è che a parlare siamo bravi tutti e soprattutto a sparare sugli altri, ma incominciare a costruire con i fatti, prendendo spunto dagli errori o dai successi che questa prima sagra, che questa festa ha conosciuto, risulta sicuramente più difficile…in un modo o in un altro l’esodo del fine settimana verso città come modica, ragusa o come pozzallo si è riusciti a contenerlo…e per quanto se ne parli male la gente era lì…lamentarsi, non c’è nulla da fare, è proprio nel dna di noi siciliani! prendiamola con più leggerezza, per carità le critiche ci vogliono e anch’io ne avrei da farne…ma per una volta in questo paese qualcosa si è mossa e, come inizio, a me sta bene così!

  14. “fra”, ti rispondo, ma davvero sei di ispica? Ho visto che clikkando sul tuo nome si apre il link per il sito della “sagra della carota”, anzi si apre un sito di pubblicità politicocarotesca con vetrina di neworganizationmenagement. Se hai inserito il link della sagra ovviamente ci hai voluto indirizzare verso quel sito, ti appartiene? sei tu che hai curato la sagra? tante le domande, non ultima quella sul perché quel sito sulla carota non sia un vero sito ma, come dire, un reindirizzamento ad un sito madre di alloggiato che è proprio all’interno dell’azienda che ha organizzato la carotata. Dico, son finiti i soldi in lustrini? e non sono avanzati cinquanta euro per comprare uno spazio web autonomo? tantopiù che si è sostenuto che la sagra ambisce ad avere un carattere permanente – permanentemente in affitto? bon, non capisco queste scelte di precarietà nella “permanenza”. Non è un bel biglietto da visita quel sito precario, ospitato da chi ha gestito “l’evento”. Cos’è un’ipoteca a che anche la prossima sagra sia organizzata dalla stessa società di servizi?

    Sai “fra” (uomo o donna) se sei dello staff che ha organizzato: pazienza. Ma sottolineo la parzialità del tuo commento.

    Sai io sono di Ispica ho visto la sagra e ho nei ricordi tante settimanesante di Ispica, penso che il tuo dire sulla sagra nell’ affermare che tanta gente in piazza non l’ho vista neanche per la settimana santa , mi sembra, come dire, uno svarione che potrà fare soltanto sorridere, per l’ingenuinità del tuo commento.

  15. La carota della discordia 😀
    Basta, per carità.
    Io non c’ ero a questa benedettissima sagra, sto facendo eremitaggio in sala prove ma, dannazione, ogni scusa è buona per far festa!!!
    Che poi la carota sia un pretesto per fare tutt’ altro che non c’ entra assolutamente a niente con lo spirito di fratel coniglietto, le carote non si offendono 😀
    L’ importante è che ci sia il vino, eh!!!
    L’ importante è che qualcosa si faccia!!!
    L’ importante è che non fate indigestione di carote eh!!!
    Ricordo i maiali di mio padre dopo le abbuffate di carote… Il mondo si tingeva di salmone… 😀
    Che poi non è un brutto colore…
    Franceschino che ne pensi di dipingere qualcosa in merito?
    😀
    Immagina una cavità nella roccia e da lì sgorgare una cascata color salmone… tutta composta di carote minutissime, impercettibili… sotto ci metterei un contadino o con la bocca aperta oppure… non so fai tu 😀
    un bambino che nasce sotto la carota anzichè sotto il cavolo
    oppure anche Amleto che anzichè un teschio tiene una carota in mano… 😀
    mmm e se al posto dell’ orologio del plesso centrale una grande Carota? Ispica diventerebbe come new York!!!
    Dalla Grande mela alla Grande carota 😀
    Azz meglio di no… poi ci fanno l’ attentato :-S !!!

  16. x cristian

    non capisco perchè ritieni di essere “trattato male”, questo post è una riflessione sulla sagra della carota e sull’opportinità di farla, non mi pare che ci siano giudizi negativi sul sito e non è il sito il problema.

    l’unica critica sul sito mi pare sia stata sul fatto che l’url è solo un redirect che vuol dire che non è stato comprato uno spazio di hosting, ma questo è un dato di fatto e non credo sia stata una vostra idea ma di chi ve l’ha commissionato, cosi’ come quei due video in home page dei nostri amati politici sono stati sicuramente richiesti dal committente.

  17. s3inn ma allora perchè sul sito ospitante dov’è pubblicato l’evento non lo rettificano in Portfolio al posto di Home???
    In genere su una pagina dove si mostrano i lavori creati s’intende un portfolio… Mah io ai miei clienti consiglio sempre di comprare pure il relativo spazio web, perchè se qualcuno competente in materia vede il redirect su un altro sito capisce che non è un lavoro ben curato!

    Organizzate una sagra della Granita mentre il periodo è quello giusto! …a granita fatta che limiuna spaccafunnari. Certo che se mi prendono in parola e sono puntuali come questa sagra, la sagra della granita la faranno a dicembre e puoi asdici appiddaveru.

  18. nel mio primo post non ho scritto di sentirmi trattato male, anzi ho condiviso in parte i commenti, per quanto riguarda il sito in oggetto, la pagina dedicata alla materia non sta in portofilo su eventi in programma (anzi devo passarla su archivio eventi) in quanto il sito principale ospita tutti gli eventi che trattiamo, non posso inserirlo in portofilo perchè l’evento non è un cliente…

    il reidirizzamento è stata una conseguenza della non realizzazione del sito dedicato

  19. infatti non avevo fatto caso che si tratta solo della vostra pagina di presentazione dell’evento e non di un sito vero e proprio, scusa ma la volta scorsa l’avevo visto velocemente.
    quindi in pratica non vi hanno nemmeno commissionato un sito vero e proprio, a dimostrazione che non si tratta di una cosa seria ma di una manifestazione una tantum per farsi campagna elettorale gratuita.

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