orgoglio di “provincia e Modica sta …”

Complimenti a tre dei neo eletti all’Assemblea Regionale Siciliana.

eletti

Ad Innocenzo Leontini intorno al quale Ispica si è stretta dandogli ogni sostengno a che, egli, fosse l’eletto deputato all’Assemblea Regionale, tra le fila di Forza Italia.
Siamo contenti della Sua elezione non soltanto come ispicesi, ma perché convinti che di quel partito, Innocenzo, sia il volto maggiormente presentabile. La sensazione che, invece, quel partito si volesse sbarazzare della intelligenza “scomoda” di Innocenzo, tentando in suo danno un vile tiro mancino, ha coeso “l’intero” paese intorno al voto per il concittadino.
Auguri Innocenzo.

Ad Orazio Ragusa intorno al quale Scicli si è stretta dandogli ogni sostengo possibile a che egli fosse l’eletto tra le fila dell’UDC.
Vediamo con simpatia l’elezione di questa persona capace di porsi con tutta la semplicità dei suoi modi.
Anche egli per certi versi era ad uno schioppo dal un tiro mancino di importati esponenti del suo partito che pubblicamente appoggiavano altre candidature.
L’intero paese di Scicli si è coeso intorno al nome di Orazio Ragusa ed ecco che la sua elezione ha scombinato non pochi programmi. Vedremo. Auguri, intanto.

Auguri a Roberto Ammatuna, candidato nel centrosinistra tra le fila della Margherita, che per poco più di cento voti ha prevalso sul suo diretto concorrente di partito.
In culo alla balena Roberto!

Altri due deputati sono stati eletti in provincia di Ragusa: Zago dei Democratici di Sinistra e Incardona di Alleanza Nazionale.
Si tratta di due deputati riconfermati all’Assemblea Regionale. Per loro il discorso spero non rimanga ancora una faccenda da demandare a “chi l’ha visto?”Nessun deputato è stato eletto a Ragusa e Modica evidentemente la sagra del voto è stata una sagra di Provincia.

Salutamu.

7 Comments

  1. D’accordo su tutta la linea, Saro: sono molto contenta soprattutto per Leontini e Ammatuna. Ragusa l’ho conosciuto in un paio di occasioni, e verso di lui ho provato la diffidenza a pelle che sento quando la gente estranea appena conosciuta è eccessivamente affabile con me.
    Ma sono d’accordo sulla questione della vittoria meritata su altri esponenti più patinati.
    Su tutto il resto, su quanto ho avuto modo di vedere e sentire in questa campagna elettorale, preparo apposito post e antiemetici. 😉

  2. Sono tornata a Ispica per votare alle Regionali del 28 Maggio,
    mi ha ferito tantissimo vedere che nella mia terra sono ancora i più numerosi a preferire la cultura “clientelare” alla cultura della trasparenza e della legalità. Probabilmente la legalità fa più paura della mafia. Aveva ragione Peppino Impastato quando diceva che in fondo ai siciliani la mafia piace,la mafia fa comodo. Perché, scusatemi, ma abbiamo almeno il coraggio di dare il giusto nome alle cose, alle persone, agli eventi. IL VOTO DI SCAMBIO. Ecco cosa ho visto. Questi uomini che tappezzano i muri, i palazzi della mia città con le loro facce sorridenti, e che utilizzano il LAVORO come arma elettorale, facendo credere che il più basilare diritto sia invece un favore, un favore che questi signori fanno ai loro seguaci in cambio di voti e propaganda. Per questo la Sicilia va indietro invece di andare avanti. Preferisco pensare che gli amici che si lasciano travolgere da questo sistema, lo facciano per ignoranza e non perché siano davvero consapevoli di ciò che questo comporti.
    Eppure la Sicilia aveva una grande possibilità, poteva dire NO, poteva scegliere di cambiare rotta, di sperare ancora. RITA BORSELLINO era davvero la nostra SPERANZA. Vicepresidente di LIBERA ‘associazioni,nomi e numeri contro la mafia’ , da dieci anni Rita Borsellino è in prima linea nella lotta alla mafia. Una candidatura nata dalla società civile siciliana, che è riuscita ad andare oltre i partiti, perché li ha anticipati e li ha scavalcati. Ma la speranza dei Siciliani che hanno votato RITA non si disperde..siamo sicuri che all’opposizione saprà vigilare contro gli abusi di potere che in questi anni hanno regnato indisturbati.
    Vi consiglio la visione del film-documentario “LA MAFIA BIANCA” di Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini (BUR), lo trovate nelle migliori librerie (libro+dvd).. in questo film potrete anche vedere il nostro concittadino Innocenzo Leontini…
    Scusate se ho urtato la vostra sensibilità, non volevo essere dura, ma amo troppo la mia terra per vederla naufragare, senza dire niente..
    Ma un’ALTRA Sicilia cresce nel silenzio,
    la Sicilia che non ha paura di lottare
    la Sicilia che lavora per costruire una società più giusta,
    una Sicilia trasparente
    l’arroganza, si sa, fa più rumore
    ma udirete canti nella notte..

  3. Ciao Giusi, ti incontro per la prima volta, ad arricchire questa “piazza”.
    Non credo siano state particolarmente “dure” le tue parole, nel commento che precede. Piuttosto leggo la tua alzata di voce e mi soffermo sull’indignazione per il dire “NO” che è mancato nei siciliani, come se fosse stato mai probabile che i siciliani si esprimessero in favore di Rita piuttosto che Cuffaro.
    Mi ha colpito che nel voto ci sia stato un buon valore aggiunto che la Borsellino ha portato alla coalizione di centrosinistra, un valore che si è quantificato notevolmente oltre i voti delle liste stesse, a dimostrazione di come nella coalizione di sinistra, le persone che la compongono non siano il meglio tra quelli auspicabili per rispondere alle esigenze – per lo più neanche percepite come bisogni-, dei siciliani.
    Credo che la Borsellino abbia raggiunto un onorevole risultato e senza alcun merito riconducibile ai partiti che la “sostenevano”.
    Sono molto critico nei confronti delle donne e degli uomini che praticano professionalmente la politica di sinistra, in Sicilia, e mi nausea tanto che essi riproducano certi meccanismi da “corporazione” e “lobby” non dissimili da quelli che indichi come clientelismo, abituale nel centrodestra.
    Purtroppo temo che nella nostra isola la politica di sinistra non coincida per “defoult” all’ispirazione di principi di trasparenza, legalità e quant’altro dovrebbe essere un legittimo desiderio da “persone perbene”.
    Delle volte ho proprio la sensazione che la sinistra faccia di tutto per non vincere, e che i politici che OCCUPANO la sinistra siciliana stiano comodi dentro l’opposizione che si amalgama e integra al sistema.
    Ho trovato scandaloso non trovare tra i simboli votabili, per le elezioni Regionali, l’aggregazione dell’ulivo! Ma, dico: è compiacenza il fare del male alla Sinistra, no?
    Mi indigno, Giusi, mi indigno con te per le pratiche clientelari, soltanto che l’indignazione ha un tono molto maggiore quando è riscontrata come pratica di chi non.
    “Venghino i canti nella notte” … temo a sbattere contro i muri di gomma siciliani, tanto alti a destra quanto a sicula-sinistra (dove Rita è un’eccezione usata, e ahimè vedrai, già pronta per essere parcheggiata).

  4. Appena tornato da Milano, appena acquistato Mucchio, mensile di musica, cinema, libri, performance e politica. Il Cristo in Scurto del nobile Mantegna in copertina. Avviso due interventi che ci riguardano, noi Siciliani intendo, Mistero senza poesia ( vedi Provenzano) del grandissimo Massimo Del Papa e Società incivile di Riccardo Orioles. Bene, se siete curiosi vi consiglio vivamente di acquistare la rivista. A Ispica non si trova. Quando sono giù io vado a Modica e non solo per il Mucchio ma anche per Blow up e Pulp. Ciao Giusi. Buona lettura a tutti. A proposito dove siete? Siete già in vacanza?

  5. Leggo e, quasi di getto, scrivo per cercare di capire. Ormai gli echi delle campagne elettorali sono terminati e, quindi, ogni commento è fisiologicamente privato da ogni tentativo di strumentalizzazione delle piazze (siano esse reali o virtuali). Scrivo per capire se sia più grave dare del “co….ni” agli italiani che votano Prodi o tacciare i siciliani di “preferire la cultura “clientelare” alla cultura della trasparenza e della legalità”. Scrivo per capire se sia più “trasparente e legale” ricercare il consenso degli elettori inneggiando a “dieci, cento, mille Nassirya” oppure chiedendo un giudizio sul proprio lavoro parlamentare. Scrivo per capire se è requisito essenziale l’avere un parente ucciso dalla mafia per essere posto nell’Olimpo di chi rappresenta la “trasparenza e la legalità”. Scrivo per capire se abbiano più valore le indagini giornalistiche o le sentenze definitive di un tribunale. Scrivo, infine, per capire se l’allusione larvata, il dire di avere visto qualcuno in un qualche posto, sia in perfetta sintonia con i valori della “trasparenza” o, invece, non manifesti una chiara e forte dissonanza tra “pensiero ed azione”. Scrivo per capire…. ma alla fine sono convitno che in Sicilia abbiamo bisogno di tante cose, tra queste, però, non annovero discese dal Nord per salire sul piedistallo del “Giudice supremo”. Cara Giusy, forse sono stato un pochino troppo duro? Non me ne volere, nulla di personale (anche perchè non credo di conoscerti). Il bello di questo mondo è che esistono tante perdsone che la pensano in maniera diversa e che, per fortuna, hanno la possibilità di esprimere le proprie idee. Il brutto è che non sempre si “scrive per capire”.

  6. Infatti, non esiste il “bianco e il nero”, il “buono e il cattivo”, “l’onesto e il mafioso”, le cose sono sempre un tantino più complicate e la semplificazione può essere banale, ma che un tizio che è indagato per mafia si porti a casa il 60 % dei voti di una regione intera la dice lunga sulla gente di sicilia. Ma forse non è solo un problema siciliano, anche se da noi è sicuramente più accentuato, il problema è proprio della cultura dell’italiano medio che non ha “il senso dello stato”, l’italiano pensa solo al proprio orticello e se ne frega di tutto il resto, è la cultura del “cu futti futti ca diu perdona a tutti”.

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