vento davanti e comune sotto ai piedi

Ieri ho assistito ad una recita scolastica dall’ambientazione siciliana, ad un certo punto il piccolo Attore, che doveva recitare la battuta “Acqua davanti e ventu darreri”, se l’è pensata a tre tubbi e ha cambiato la frase rivoluzionandola in: “Acqua davanti e piciollami darreri”.
Manco a dirlo in sala è esplosa una sonora e divertita risata, e quell’improvvisazione ha esaltato la teatralità della recita scolastica.

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Gira, vota e furria, già si temeva che sarebbe toccato all’ispicese ritrovarsi a scontare il prezzo delle beghe di palazzo che puntualmente, dopo le Feste e i Brindisi, le Sagre e i Rospi, iniziano ad emanare l’olezzo allorquando è stato approvato il bilancio comunale per l’anno 2006. A vario titolo sono principiate le recriminazioni e le vendette come bieca interpretazione del voto espresso, alle regionali, dagli ispicesi.
“Acqua davanti e vento di dietro” e “sapone sotto ai piedi” aggiungo, e l’attuale Amministrazione scivola dritta dritta nelle polemiche simili a quelle che per un decennio hanno eclissato il dovere di amministrare questa città. Temo che ci si ritroverà nell’ennesimo cono d’ombra alimentatore dello stato comatoso per Ispica.

Ora, avendo personali difficoltà a comprendere “il come” un voto nazionale, o regionale, o provinciale, possa (e a quanto pare debba) riverberarsi sugli assetti amministrativi di un comune, provo ad esprimere il mio sbigottimento per quella che circola in paese come voce di un imminente rimpasto nella giunta della città.
E’ chiaro, e non l’ho nascondo, che la difficoltà di comprensione è mia, tra le chiacchiere che mi giungono sorseggiando un café, o leggendo tra le cronache ecclesiali – spacciate per vetrina di notizie dalla città, apprendo che c’è aria di crisi e volano parole grosse tra i consiglieri.
In città c’è chi si schiera da una parte, chi dall’altra, mentre a me rimane tra la lingua e i denti la domanda, che qui sputo:
“Ma che minchia c’entrano le elezioni Regionali con l’amministrazione locale?”.
Il dubbio, che non si voglia parlare del bilancio approvato e si fa un polverone “ad hoc”, mi prende. Ma, sentendo l’animosità dei verbi mi sa che il rancore e le vendette siano proprio stupidamente genuine, senza scientificità finalizzata a deviare l’attenzione dell’opinione pubblica.
Ci sarà un rimpasto? Qualche assessore sarà sostituito? Negli ultimi dieci anni gli amministratori di Ispica hanno parlato, discusso, litigato e “personalmente trionfato” sul come fare aderire meglio le proprie chiappe alle seggiole, o poltrone del “potere”. Evidentemente dieci anni di litigi e nullafacenza nei confronti della città sono serviti a creare una mentalità di professionisti amministratori del nulla.

Gira, Vota e furria la realtà di chi dovrebbe amministrare è sovvertita in farsa e la carota che sfugge al “teatro della politica” va a finire dritta dritta (come per l’ortolano) al cittadino ispicese perennemente disamministrato. Spero che si finisca di litigare e si torni a guardare agli interessi collettivi: quelli che sono stati presi come impegno dall’attuale amministrazione con i cittadini!
Anche se in merito non ho letto dichiarazioni e prese di posizione da parte del Sindaco, consentitemi per una volta di mettere le mani avanti, anticipando i tempi, e dire “e no, eh! – tornate alla città, e non perdete tempo a mischiare e rimischiare, che del teatro preferisco quello genuino delle recite scolastiche”.

Salutamu.