… e fuori piove

Ed ecco che mi faccio rivedere in piazza.
In questi giorni il freddo non mi ha fatto uscire quasi neanche per andare a comprare il pane. La tv in compenso mi ha sdegnato… e fuori piove.
Vi dirò che in questi giorni ho tanto pensato alla mia infanzia, quando andavo a giocare a calcio al campo di “Ghiesu” e per me quegli allenamenti mi facevano sentire quasi uno della Nazionale, e fantasticavo di giocare con i miei eroi del “calcio che conta”(altro che Cervia!).calcio-strada.jpg
Sono solo un sognatore? Ok. Allora alzi la mano chi di voi della mia generazione non ha mai guardato sognante le corse kilometriche di Holly o i tiri quasi da “porto d’armi” di Mark Lenders, e poi giù “’nto stratuni” a giocare con gli amici e con la palla al piede fare la telecronaca in contemporanea delle proprie azioni.E magari fatto il gol… esultanza!Ecco, allora non ero solo io a sognare (e sappiate che quanti di voi non hanno alzato la mano mentiscono a loro stessi sapendo di farlo spudoratamente!).
Oggi però mi sento come se fossi stato ibernato e scongelato in un’epoca che non mi appartiene e a cui io non appartengo. Un’epoca in cui lo stadio è una trincea, dentro e fuori. E se c’è anche la partita… meglio.
Ma scusatemi se io sono troppo legato a quello sport che mi insegnava a dar la mano all’avversario che cadeva in uno scontro.
Scusatemi se sono ancora legato a quei tifosi di “fazioni” diverse che dopo la partita si ritrovano al bar, assieme, e si prendono in giro in base a chi ha vinto o perso… e poi una birra rimette a posto tutte le diatribe(e chi perde paga!).
Scusatemi se di fronte alla guerriglia della domenica rabbrividisco. Rabbrividisco perché i potenti premono per la ripresa delle normali attività, perché schiavi dei contratti oscurano ciò che deve stare in primo piano, quasi minimizzano.
Scusatemi se scrivo tanto, ma in realtà nulla c’è da dire se non far silenzio con gli occhi sbarrati.
Scusatemi se sono stato scongelato nell’epoca sbagliata e mi turba il “giusto andamento delle cose”.
Scusatemi se sono forse solo un sognatore. Sono un sognatore? Allora lasciatemi dormire che a me va bene quello che sogno.
Caro amico:”Testa dentro, che fuori è un brutto mondo!”.
Francesco(Ciccio) Avveduto

1 Comment

  1. Come no, altroché! Io ero certo che avrei giocato nel Milan, certissimo, era solo questione di tempo. Poi, a 17 anni…
    Sono cresciuto a pane, pallone e nutella… Ho sognato da grande a vedere le prodezze di Gullit e Van Basten e… Baresi!
    Poi ho cominciato a sentire la mia passione affievolirsi… Forse sto crescendo?! Forse lo studio?! Forse le responsabilità?!
    Oppure era proprio lui… il “pallone SpA” che nutre Pay TV… e non più noi appassionati!!!
    Non ci da più quella soddisfazione che un tempo il calcio ci dava…
    E così gli appassionati di oggi… sono molto più frustrati di quelli di allora (oggi allo stadio non dimentichi più i problemi settimanali… ma ne accumuli altri… ansia da performance… devo essere il migliore… devo vincere se no…!)
    Ecco che poi succede quello che succede…!
    E io, io che sono anche “lontano” da casa… a vedere su Euronews (TV satellitare… immaginatene la diffusione!) quello schifo… MI SONO VERAMENTE VERGOGNATO!!!

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